Filarmonica C.Colombo - Santa Margherita Ligure

La Filarmonica C. Colombo nasce ufficialmente nel 1875, grazie alla volontà ed al contributo dei maggiorenti della città, al fine di dotare il Comune di S. Margherita Ligure (nato poco più di sessant’anni prima dalla fusione dei Cantoni di San Giacomo e Santa Margherita con il nome di Porto Napoleone) di una banda musicale.
Una delegazione, guidata dal Sig. Fortunato Vinelli, si recò a Milano per acquistare le divise e gli strumenti.
Il più antico documento della storia della Filarmonica è un disegno a colori di un modello di uniforme, vistato dal Prefetto di Genova, datato 1876, anche se il primo riconoscimento ufficiale avvenne nell’anno successivo con un contributo di 200 Lire da parte del Comune.
Nel 1878 è la Società Filarmonica a promuovere in occasione del Carnevale cinque balli al Grand Hotel Belle-Vue, e durante l’ultimo, che fu a beneficio della stessa Filarmonica (alla quale fruttò diverse migliaia di lire)  alcuni cittadini, musicisti e cantanti dilettanti, si cimentarono in un programma scelto di musiche.
Nel 1902 il primo riconoscimento fuori dal Comune venne con la medaglia d’argento del Ministero della Pubblica istruzione al Concorso Bandistico Nazionale di Saluzzo.
Negli anni successivi la banda venne sciolta –tant’è vero che ai funerali del grande benefattore della Città, Cav. Elia Rainusso vi presenzio la banda della vicina Rapallo-  ma questa situazione si risolse già nel 1907, grazie ad un gruppo di cittadini volenterosi e al contributo di Lire 1200 annue assegnato dal Comune. Tra i volenterosi che contribuirono alla ricostruzione ricordiamo Giuseppe Costa (Pippu u lungu), Giuseppe Bruno, Domenico De Barbieri, Samuele Campodonico, Cristoforo Rossi, Angelo Rainusso, Andrea Figari, Francesco De Zerega, Antonio Giovo e Giuseppe Tavolara.
Nel 1913 al Teatro Verdi venne organizzata una serata per finanziare la Filarmonica, che dopo un altro periodo di crisi era nuovamente risorta l’anno precedente grazie all’interessamento del Cav. Lastreto sotto la cui guida si costituì un comitato che mandò una circolare ai cittadini invitandoli a sottoscrivere azioni da L.5. E la cosa ebbe un discreto successo.

Banda nel 1909

Venne la Prima Guerra Mondiale che vide la banda attiva ma a ranghi ridotti, ma passata la guerra si riorganizzò; e nel 1920 assunse il nome attuale di Filarmonica C. Colombo, in onore del navigatore genovesi e degli emigranti e attraverso nuove raccolte di fondi si poterono acquistare la divisa invernale (di panno scuro con bottoni dorati e berretto) e una estiva di tela, anch’essa con il corrispondente berretto.
Tra gli altri furono Giuseppe Costa, Nicola Pellerano, Giovanni Magnasco, Pippo Simonetti, il cav. Lazzaro Poggi e Andrea Brissolese a dare impulso alla crescita della Filarmonica in questa fase.
Il maestro Treschieri, venne chiamato alla direzione della Banda della Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità nella Città del Vaticano e al suo posto arrivò il Maestro Luigi Alessio, mentre la presidenza venne affidata al Comm. Costantino Luxardo, stimatissimo benefattore della città e della Filarmonica. Basti pensare che lui sostenne economicamente la Banda durante la guerra, nel 1924 elargì diecimila lire per rinnovare gli strumenti e nel 1925 dono alla città e alla Filarmonica il Chiosco della Musica, demolito nel 1962.
Dopo la morte, avvenuta nel 1934, del Maestro Alessio, la direzione venne assunta dal Maestro Capurso, giunto appositamente da Senigallia.
Grazie all’attività della commissione, al concorso del Comune e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno, che elargì un contributo di 36.000 lire annue e alla generosità del nuovo Presidente Cav. Lazzaro Poggi.
Successivamente i fatti portarono alla nomina di un Commissario Straordinario nella persona di Emilio Bellatalla.

La Banda continuò la propria attività sino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale sotto la direzione del maestro Angelo Costaguta.
La Guerra affievolì l’impegno culturale, ma l’immolazione di numerosi musicanti e le enormi difficoltà economiche non assopirono del tutto l’entusiasmo dei pochi rimasti.

Al termine del conflitto fu ancora un gruppo di musicanti che si dedicò alla ripresa dell’attività del sodalizio. Alcuni di questi furono Giuseppe Delpino, nominato presidente, Giovanni Fenelli, Renzo Canessa e Mario Canale.
Dalla fine degli anni quaranta, sino agli inizi degli anni ’60, alla presidenza si alternarono N. Nattero, Ernesto Vaccari, Gino Poggi, Armando Figari, Domizio Cattoni e Mario Bandelloni, mentre alla direzione musicale si susseguirono i maestri Lanzarotti, Musenich e Margherita.

Fu per la ferma volontà del Cav. Giosuè Gravina, facente funzione di presidente, che la Filarmonica superò un momento di crisi e successivamente nel 1963 si riscorse al Cav. Pippo Delpino, ex suonatore di bombardino e presidente del dopoguerra per una riorganizzazione radicale, resa possibile grazie agli aiuti del Comune e dell’Azienda Autonoma.
Si provvide all’acquisto di nuove divise e venne nominato direttore il maestro Giovanni Fenelli, un sammargheritese ex musicante ed abilissimo clarinettista, coadiuvato dall’altrettanto ottimo musicante Girolamo Palombo (flicornino solista), istituì un corso di orientamento bandistico gratuito.

Nell’estate del 1970, al dimissionario Delpino subentrò Mario De Marchi, già valido componente del Consiglio Direttivo, che resse le sorti dell’Associazione fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1989.
Da rimarcare il successo di questi anni al Concorso “Città di Dronero”, dove nel 1973 la Banda ottenne un terzo posto per l’esecuzione e un primo posto assoluto per “Ordine e simpatia”.
Nella seconda parte degli anni ’70 la direzione musicale passò al Maestro Giuseppe Riotti (per decenni prima tromba al Teatro Carlo Felice e insegnante al Conservatorio N. Paganini di Genova) che metterà la sua competenza ed il suo talento al servizio nella direzione della Filarmonica fino al 2001.
A sostituire Mario De Marchi fu il cav. Luigi Germano Barigione, eccellente clarinettista oltre che profondo conoscitore dei problemi della Filarmonica, che restò presidente fino alla sua scomparsa nel 1994.
A lui successe l’imprenditore Giovanni Balsi che mise passione ed impegno nel nuovo incarico. Alla morte di Balsi nel gennaio 1999 la presidenza fu assunta dal Vice Presidente Vicario Ugo Blengino e dal gennaio 2000 al 2002, per la prima volta nella storia della Filarmonica, una donna, Carmen Costa De Marchi diventò presidente.
A Carmen Costa De Marchi successe il figlio (“figlio d’arte” di due ex presidenti) prof. Roberto De Marchi, che resse le sorti del sodalizio fino alla sua elezione a sindaco nel giugno 2009.
Al Maestro Giuseppe Riotti,  dal 2001 al 2004 seguì il Maestro Maurizio Baroso, nato musicalmente nella Filarmonica, diplomato di flauto traverso ed insegnante di musica presso le Scuole Medie V.G. Rossi.
Dal 2005 dirige la Filarmonica il giovane Maestro Alessandro Cardinali, percussionista diplomato al Conservatorio N. Paganini di Genova.
Dal Giugno 2009 a febbraio 2010 Marco Ambrosetti ha ricoperto la carica di Presidente Vicario fino all’elezione, nel febbraio 2010, di Marina Vinelli Ciana, seconda presidente donna della Filarmonica. 

 

Fonti bibliografiche: gli Annali di Santa Margherita, di A.R.Scarsella e il libro della Filarmonica "C'è ancora musica nel nostro futuro" a cura di Marco Delpino.

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